Lavori tanto, ma ti sembra di perdere il senso di ciò che fai.
Ti alzi stanco, ti senti vuoto o in trappola in una routine che non hai scelto.
Quando il lavoro inizia a pesare
Ci sono momenti in cui ci si sente esausti, ma non solo fisicamente. È una stanchezza più profonda, difficile da spiegare:
come se ogni giornata si portasse via un pezzo di te.
Magari sei una persona che si impegna tanto. Che tiene tutto in piedi. Che non si tira indietro. Eppure qualcosa dentro scricchiola.
Ti svegli già stanco, e non solo per le ore di sonno mancate. Ti chiedi se tutto questo abbia ancora senso.
E intanto vai avanti. Ma a quale prezzo?

Cosa può accadere se il lavoro (e la vita) diventano troppo
Forse ti ritrovi in uno o più di questi vissuti:
- Hai la sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa, anche a costo di sacrificare te stesso.
- Ti manca il riconoscimento: dai tanto, ma sembra non bastare mai.
- Non ti senti più motivato, eppure una volta amavi il tuo lavoro.
- Vorresti cambiare, ma hai paura di perdere qualcosa di importante.
- Le relazioni – con i colleghi, con il capo, con chi ami – si stanno facendo tese, sbilanciate, cariche di aspettative
- Non riesci più a mettere confini, e finisci per dire sì anche quando vorresti dire no
E poi ci sono quei momenti di silenzio, in cui ti chiedi: ma sono io quella sbagliato?

Casi reali: storie che parlano di te
Queste sono storie di persone come te. Donne e uomini che, a un certo punto, hanno sentito che qualcosa doveva cambiare.
- Angela, 35 anni, manager, è arrivata da me con il dubbio che il suo posto di lavoro, cambiato da poco, non fosse quello giusto. Sentiva relazioni poco nutrienti e uno sviluppo di carriera con limitate prospettive. Attraverso il percorso di counseling ha compreso l’importanza di prendersi tempo: ha scelto di restare ancora un po’, per raccogliere tutto ciò che quella realtà poteva offrirle, senza cedere alla fretta di un cambiamento impulsivo.
- Chiara, 27 anni, consulente IT, viveva un forte senso di ansia, acuito da una valutazione semestrale poco soddisfacente. Si chiedeva come poter migliorare, ma alla base c’erano la difficoltà a dire “no” che la metteva particolarmente in crisi e un bisogno costante di approvazione. Nel percorso di counseling abbiamo lavorato sulla sua autostima e oggi, con maggiore consapevolezza di sé, ha scelto di cambiare azienda.
- Paolo, 30 anni, libero professionista, sentiva il bisogno di dare una svolta alla sua carriera: un lavoro stabile ma insoddisfacente non gli bastava più. Le pressioni familiari e il desiderio di adottare uno stile di vita più sano lo hanno spinto a iniziare un percorso di counseling. Oggi ha scelto una strada più rischiosa ma autentica, si sente finalmente allineato con sé stesso — e ha trovato anche il sostegno della sua famiglia.
E tu, dove ti trovi in questo momento?
- Ti senti spesso in affanno, anche quando fuori va tutto “bene”?
- Ti sembra di non riconoscerti più in quello che fai?
- Senti il bisogno di cambiare… ma non sai da dove cominciare?
- Hai voglia di qualcuno che ti ascolti, senza giudicare?
Se ti sei ritrovato anche solo in uno di questi pensieri, sappi che non sei solo.
E soprattutto: c’è una strada possibile per stare meglio.

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