Gli piaceva stare seduto su quella fontana, a gambe incrociate guardando le persone di fronte a lui. Sapeva che osservare poteva portare a comprendere le persone. Non c’erano bugie nella comunicazione non verbale, soprattutto se l’osservazione non era esplicita. E così vedeva chi era soddisfatto, annoiato, felice o triste. I movimenti degli occhi, le smorfie...