Maledetto quel gradino!
Ma il cespuglio piccante era stata una tentazione troppo forte per non provare a raggiungerlo. Ne sarebbe bastato un ramo con i suoi piccoli fiori arancioni per sdrammatizzare la borsetta di quel sabato mattina.
Maledetto quel gradino!
E adesso come avrebbe fatto? Aveva perso l’equilibrio e il tacco aveva ceduto. Arrivare in cima alla collina per raggiungere la chiesa sarebbe stata un’impresa.
Poteva presentarsi al battesimo in quelle condizioni?
Un battesimo… era lì proprio solo perché la sua migliore amica ci teneva tantissimo… e lei non voleva deluderla. Ma poi, proprio a Mussomeli doveva organizzarlo? Caratteristico, certo, ma tutte quelle salite… e non si poteva andare in macchina…
Cazzo! Maledetto quel gradino! E accidenti al voler ostentare!
Un tocco sordo. Due tocchi dietro di lei. E si girò per capire cosa fosse.
Un sorriso sdentato e una mano che faceva cenno di avvicinarsi erano racchiusi nella cornice rugosa di una finestra.
“Io?”
E il cenno si ripeté.
Zoppicando maldestramente si trovò davanti alla porta dello strano vecchietto che le si parò avanti con chiodi e martello. Oddio… e cosa voleva. Indietreggiò.
Perché a quel bivio non aveva scelto l’altra strada? Sembrava anche più carina, piena di decorazioni. Non sarebbe successo nulla se non si fosse fatta intimorire dal corvo che gracchiava poco più in là. Per lei era stato un segno che doveva prendere l’altra strada.
“Le campane hanno suonato, ti devi sbrigare. Passami la scarpa.”
Lasciò che un tiepido soffio di vento spazzasse la sua diffidenza. Che la sincerità di un rapporto umano annullasse la negatività di quella disavventura.
E sorrise. Grata.
Trovare un ciabattino era stata una fortuna insperata.
“Grazie…” un caffè le venne sporto da una amorevole signora mentre il marito era già all’opera tra attrezzi e colle.