Seduta su quel letto duro lasciava vagare lo sguardo di fronte a sé. Verso il cielo puntinato di stelle. Lucenti. Invasive. Quasi soffocanti.
Una luce strana.
Immaginava che ridessero di lei. Donna in un corpo di uomo. Fragile e allo stesso tempo nerboruta. Lontana in un viaggio che era solo nella sua mente. Oppure no?
Quanto tempo era davvero passato da quando aveva lasciato il XXI secolo per trovarsi lì nel I dopo Cristo?
Se ci pensava tutto era impossibile. Tutto il contrario di tutto.
Chi era amico era diventato scostante. E lei adesso era sola. O solo?
Si guardò le mani. Enormi in quel buio naturale. Aveva spento tutto. Ma le stelle continuavano a dirle la verità. A mostrarle la verità. Non era più una ragazza, ma un uomo.
Sfilò i calzari e lanciò la tunica lontano.
Se avesse continuato a pensare sarebbe impazzita.
E se fosse andata da Emanuele?
No… impossibile.
Dal tono con cui l’aveva liquidata lasciandola ai servitori non sembrava che potessero esserci alternative a rimanere lì e aspettare che la notte passasse.
Che la luce si sostituisse al buio.
Che il movimento e la ricerca potessero continuare.
Chiuse gli occhi. Si coricò.
Mentre una lacrima straripava sulla guancia e le dimostrava quanto fosse vulnerabile.
Ma la sera spesso vela le reali dimensioni della verità. E bisogna aspettare il giorno per poter riprendere la propria strada. Lo sapeva.
E allora non c’era alternativa.
Strinse i pugni e si avvolse nella coperta ruvida.
Il giorno sarebbe di nuovo arrivato e a quel punto avrebbe capito.
Emanuele le avrebbe spiegato.
Glielo doveva.
X - La Ruota della Fortuna
Principio, metà o fine di un ciclo.
[…] La Ruota della Fortuna è chiaramente orientata verso la chiusura del passato e l’attesa del futuro. Il messaggio potrebbe essere che la realtà, sotto un’apparenza solida, è in perenne mutamento come le onde del mare.
Alejandro Jodorowsky