A volte gli impegni con cui ‘lotti’ ogni giorno possono farti dimenticare che è necessario prenderti cura di te stesso. Peccato che tu sei l’unica persona con cui certamente ti dovrai accompagnare per tutta la vita.
Quindi si tratta di un impegno da prendere e da non sottovalutare.
Peraltro non so se è evidente, ma nel momento in cui ti prendi cura di te stesso ti rendi in grado di stare bene e quindi conseguentemente di essere maggiormente d’aiuto agli altri.
Questo per bloccarti fin da subito se pensi che possa essere egoismo…
La cosa particolare è che ci si può dimenticare di prendersi cura di sé e, come in una qualunque altra attività, si può disimparare come si fa.
Le persone che non sanno come prendersi cura di sé, si recano da un professionista e spiegano di avere la sensazione di essere perse: si sentono alla deriva, bloccate e incapaci di fare qualcosa di diverso per uscire dalla situazione nella quale si trovano. In tutti questi casi accade che è arrivato il momento di “prendersi cura di se stessi”, ma non sempre si sa come farlo. Ci si trova davanti a un compito che risulta quasi impossibile, strano e non si sa da dove cominciare.
Prenderti cura di te vuol dire fortificare le tue connessioni con ciò che ti fa stare bene e che ti permette di esprimerti al meglio nei vari contesti che vivi: anche in quello lavorativo.
Lo psicologo americano Russell Thackeray sostiene che: “Le persone che badano a se stesse dimostrano di avere abilità cognitive più sviluppate: riescono a mettere a fuoco i concetti prima degli altri e a concentrarsi meglio e, in definitiva, tendono a produrre di più”.
Prenderti cura di te peraltro significa avere consapevolezza delle tue emozioni, di ciò che ti fa stare bene e ciò che invece ti fa stare male, agire in linea con i tuoi valori cercando anche un equilibrio tra i vari aspetti della tua vita.
Estendendo il concetto al contesto lavorativo, e riprendendo il fatto che non si tratta di egoismo, è possibile affermare che se ti prendi cura di te dimostri di tenere non solo a te stesso, ma di avere a cuore anche il benessere aziendale.
Vogliamo entrare nel pratico?
E allora mi lancio in qualche esempio
- Organizzare il proprio ambiente in modo che rispetti come siamo e ci inviti a rimanerci non a fuggirne
- Trovare almeno un momento al giorno per rilassarsi
- Includere la risata nella routine quotidiana
- Allontanarsi dalle persone e dalle emozioni negative
- Vivere nel ‘qui ed ora’ godendosi ciò che si ha anche nella non perfezione di ciò che si possiede
- Coltivare le relazioni
- Fare sport
- Ascoltarsi e seguire le proprie necessità
Come ti senti leggendo questo elenco?
Si tratta di aspetti che necessitano piccoli cambiamenti o che invece possono richiedere delle vere e proprie trasformazioni delle tue abitudini?
L’importante è muoversi un passo alla volta, dandoti il tempo di assimilare il singolo cambiamento così da farlo diventare una nuova abitudine.
Questo lo affermo anche in linea con il mio motto che è “affetta il mammuth e affronta una fetta alla volta”.
Se ti va un confronto, sono qui.
Mara W. Cassardo - Counselor
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